Russia: dal Kursk agli ultimi “test nucleari” finiti male. I misteri della nuova corsa agli armamenti

Il copione si ripete. Un altro incidente nucleare nel mare di Barents. Un’esplosione che genera il panico, facendo innalzare il livello di radioattività, rievocando subito il disastro di Chernobyl del 1986. E ancora: l’incendio a bordo di un sottomarino russo che causa la morte di 14 marinai, soffocati dal fumo, mentre altre cinque persone rimangono gravemente ferite.

Sono solo alcuni degli episodi noti, che durante l’estate appena trascorsa hanno tenuto i riflettori accesi sulla Marina Militare russa. Una serie di eventi avvolti dal segreto militare, che ne copre le modalità e le cause reali. Quelle che potrebbero essere legate all’impiego di nuove potentissimi armi nucleari. Tanto da indurre Mosca a depistare i fatti con un blindatissimo “TOP SECRET”, avviando però contemporaneamente una serie di indagini interne, che hanno prodotto immediatamente grandi sospetti da parte dei governi di tutto il mondo…

Ma cosa sta succedendo veramente nei mari russi? Si tratta solo dello “sviluppo” di sottomarini e nuovi missili nucleari, oppure è in atto una vera guerra sommersa che starebbe toccando anche forze armate di altri paesi, sconfinando negli oceani mondiali? E che ruolo avrebbero i militari cinesi in queste storie? Lo abbiamo chiesto ad un esperto, Giacomo Coletti, autore del romanzo Il caso Kursk il canto delle sirene, racconto basato su documenti e incontri con i diretti protagonisti della vicenda del sottomarino K-141 Kursk, in cui 19 anni fa persero la vita 107 marinai. Ma riavvolgiamo un attimo il nastro…

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Generale Pulaski: un test del dna apre nuovi scenari sulla Rivoluzione Americana

Un test del dna potrebbe riscrivere la storia degli Stati Uniti e far scoprire una “Lady Oscar” anche alla Rivoluzione Americana.

Se fino ad oggi si pensava che il generale Casimir Pulaski, che a fine Settecento combatté per l’indipendenza statunitense e che, nel bel mezzo della guerra con l’esercito britannico, salvò la vita a George Washinghton – destinato a diventare il primo presidente degli Stati Uniti – fosse un valoroso e coraggioso combattente, a distanza di duecento anni da quelle eroiche gesta, ecco il colpo di scena.

Da La Pagina Mancante di questa vicenda emerge una nuova e sconcertante verità: il comandante polacco, passato alla storia come il padre della cavalleria americana, potrebbe, in realtà, essere stato una donna.

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Quattro bombardieri americani negli abissi dell’Argentario

Una sirena lenta e dannatamente lugubre si alza improvvisamente nel cielo. Ondate di fuoco che si rincorrono a pochi secondi l’una dall’altra. Esplosioni violente, bagliori accecanti, boati terribili. Immense colonne di fumo nero come la pece. È il primo bombardamento che travolge il paese di Porto Santo Stefano, durante la seconda guerra mondiale. Il bilancio di quell’8 dicembre 1943 è di 34 vittime e un numerosi feriti. Ma la scena è destinata a ripetersi per altre 94 volte, fino a quando, l’ultimo bombardamento arriva il 7 giugno dell’anno successivo. Da quel momento i tedeschi si preparano alla ritirata.

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Mussolini e “l’invenzione strategica” dell’Idroscalo di Milano

Mussolini mezzobustoUno stendardo galleggia in mezzo al mare. All’estremità c’è un lungo nastro tricolore, con un piccolo tubo di metallo agganciato. All’interno c’è un messaggio che recita: “Ai marinai pescatori dell’Adriatico. Vengo io stesso, con le mie ali marine, a benedirvi dal cielo…”. E’ appena stato lanciato da un idrovolante, lasciato cadere sul litorale di Francavilla, in Abruzzo. La firma rivela un celebre autore, Gabriele D’Annunzio. Siamo nel 1928 e quelle che il poeta-soldato chiama “le mie ali marine”, in realtà, sono proprio le parti alate di una delle sue più grandi passioni: l’S16 “Ter” Alcyone. Ovvero quel suo idrovolante biplano con cui attraversava i cieli d’Italia.

Gabriele D'AnnunzioUn mezzo divenuto storico per i suoi successi, che suscitava ammirazione smodata anche da parte di Benito Mussolini (che proprio in questi giorni fu nominato presidente del Consiglio del Regno d’Italia, ovvero 95 anni fa, restando in carica dal 31 ottobre 1922 al 25 luglio 1943). Il Duce, appunto, che fece di questa passione una vera e propria strategia militare: tanto che nel 1927 impose alle Province una legge per la realizzazione di piste d’atterraggio specifiche per gli idrovolanti. La Pagina Mancante di questa storia rivela che, proprio in previsione della guerra, il bombardamento di corsi d’acqua non avrebbe impedito agli aerei di decollare o far ritorno alla base. A differenza dei classici campi di volo, che invece potevano essere distrutti impedendo alle forze aeree di volare. Ma l’unica Provincia a rispettare questa lungimirante norma fu quella di Milano… Continua a leggere

I cacciatori di aerei. La ricerca storica non è mai stata così avventurosa

Maneggiare cimeli bellici è pericoloso, è noto, e anche la cronaca recente lo dimostra: un giovane infatti ha perso la vita per l’esplosione di una bomba risalente alla Prima Guerra Mondiale. Negligenza, inesperienza, assenza delle precauzioni necessarie. Per maneggiare certi oggetti “esplosivi” bisogna essere esperti e preparati, come gli uomini dell’associazione Romagna Air Finders”. Veri e propri cacciatori di aerei! Continua a leggere